sabato 14 luglio 2012

Parole al vento


Lettera ad un uomo generico:

Ciao,
 mi chiamo donna, questo lo sai. Quello che non sai è il mio numero di telefono, quali siano i miei fiori preferiti e quali siano i miei interessi. Quello che vorrei farti capire è che se vuoi che io ci stia con te, mi devi chiedere di uscire, mi devi come minimo fare capire che ti importa più di me che del pomello rotto del tuo comodino e che io non sono una suora dell'ordine delle carmelitane scalze, ma neanche una frequentatrice dei marciapiedi dei peggio quartieri. Morale della favola: provaci con un minimo di stile. (ndr. "ciao, scopiamo?" non è considerato stile, ma deficienza). Fidati che non mi voglio sposare, ma anche il sesso senza amore è migliore con il profumo di fiori nella stanza.

Con affetto.


Bene. Ora, noi femminucce, leggendo questa breve esortazione... a cosa pensiamo?!? Beh, potremmo sperticarci ore a riflettere su quale dei nostri partners sia stato più carino nel conquistarci o più bastardo nello scaricarci, a quello con cui una volta ci avrebbe tanto fatto piacere passarci la notte e poi invece, convinte dall'amica, siamo rimaste a sbronzarci di margarita; a quella volta che in seconda media il ragazzo di prima liceo ci aveva sorriso dicendoci "sei carina oggi" e tu come un perfetta imbecille, cercando di fare la sostenuta, continuando a camminare come se nulla fosse, eri andata a sbattere contro il palo della luce fuori da scuola, facendo volare tutti i libri in aria... (qualsiasi riferimento a fatti o persone reali.......è successo a me. Sì. Bella figura, eh??).
Beh, insomma noi donne siamo così: dateci il "LA" e partiremo in ragionamenti, commenti ed elucubrazioni di ore ed ore. (Siamo potenzialmente pericolose. A volte penso potrebbero usarci come tortura cinese...)
Giungo al punto. Sapete cosa penseranno i nostri speculari amici, gli uomini?? Dopo tutte queste potenziali sontuose manfrine di buone maniere, dissertazioni di buon gusto e ventagli di esperienze?

"Sì, quindi me la dai o no?"


Ragazze, mettiamoci l'anima in pace. Le nostre, sono parole al vento.


1 commento:

  1. che dire. <3 che bello questo blog, diventerà un angolo di sfogo e riflessione. evviva la fagà

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